Le crisi sanitarie si sa: si portano dietro anche l’economia.

E se la paura inizia a impadronirsi dei mercati, il primo risultato è la vendita massiva di titoli e obbligazioni con conseguente calo degli indici di Borsa.

È detta in sintesi, ma fondamentalmente è così.

Chi ha investito, vede i suoi titoli calare e, preso dal panico, decide di vendere. Innescando un circolo vizioso che porta in breve i mercati in profondo rosso.

Eppure c’è chi mantiene il sangue freddo, ci sono i broker di professione che sanno quale è il momento di vendere e di acquistare azioni.

Bisogna comprare quando il mercato cala e vendere quando le percentuali sono in salita. Anche se molti risparmiatori, si lasciano prendere dall’emotività, e fanno il contrario.

In soldoni era questo il consiglio dato durante una rubrica economica: adesso è il momento buono per investire!

Peccato che a ricevere questo messaggio non sia stato Soros, ma un anziano di Cropani.

La sua auto è ormai prossima alla rottamazione, e forse davvero si può approfittare del momento per disfarsene.

Succede così che l’uomo, udite quelle parole profetiche, esce di casa, mette in modo la sua Fiat Uno del 1998 e decide di… tirarsi contro un albero.

“Che caspita fai, nonno!” Gli urla il nipote dal primo piano.

“Mi hanno detto che è il momento buono di investire”.

E d’altronde, come sentenziò Massimo Troisi: “Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu…”