L’amore ai tempi dell’emigrazione meridionale.

Sarebbe proprio il caso di dirlo.

Già, perché secondo uno studio dell’Ipfer, un calabrese su tre festeggerà il San Valentino al…telefono.

Whatsapp, Skype o FaceTime per la precisione.

Il motivo è sempre lo stesso: la piaga dell’emigrazione. Quell’andare a vivere fuori che non divide solo i genitori dai figli, ma anche i fidanzati e – sempre più spesso – anche le coppie sposate.

Una ricorrenza, San Valentino, che cade fuori stagione, in un momento nel quale non è semplice ‘scendere’ o ‘salire’.

E dunque, per gli innamorati a distanza, arriva in soccorso la tecnologia.

Lui vive a Roma, ha vinto il concorso al Comune, mentre lei sta a Mormanno, lavora ormai da anni in uno studio legale, e nel frattempo sono arrivati due figli.

Lei studia a Bologna e lui vive a Siderno, dove gestisce l’impresa di famiglia.

Ed ecco che per migliaia di calabresi sarà una cena a distanza, ognuno nella sua cucina, ma con in mano il telefonino e una telecamera puntata contro cui dire ‘ti amo’.