Infine sono arrivati!

I medici cubani, annunciati nei mesi scorsi dal Governatore calabrese Roberto Occhiuto, sono ufficialmente sbarcati in Calabria.

Parte così l’avventura dei primi 51 specialisti caraibici nel nostro martoriato sistema sanitario.

Vengono per aiutare, per mettere a nostra disposizione le loro capacità, ma soprattutto per alleggerire il carico dei medici nostrani, oberati da turni sacrificanti e da carichi di lavoro notevoli.

Ma non è tutto oro ciò che luccica e, se da una parte i medici cubani contribuiranno a rinfoltire le file di operatori a disposizione dei pazienti calabresi, dall’altra si pone il problema dell’integrazione.

Specialmente quella linguistica.

“Molti dei medici cubani parlano solo l’italiano”, si lamenta un paziente di Gioia Tauro.

Come facciamo a spiegarci? Come faremo a capirli?”

Ed è in effetti un bel problema, questo.

Quando si tratterà di spiegare acciacchi e sintomi, come faranno a spiegarsi i calabresi?

Ai medici cubani non si può chiedere mica di imparare il dialetto in pochi giorni.

Serve un corso intensivo tenuto magari da una task force di comari.

Ci hanno già pensato in Cittadella al problema?

La questione, tra i pazienti calabresi, è molto sentita.

Staremo a vedere.