Ormai il web pullula di storie di sacrificio e di impegno.

Testimonianze ai limiti dell’inverosimile che si trasformano, puntualmente, in storie di successo.

O che, perlomeno, vogliono dare quest’idea.

Dalla studentessa di medicina laureatasi in 3 anni, alla bidella napoletana che – pur di non perdere il posto a scuola – si sobbarca ogni giorno il tragitto in treno dalla sua città natale a Milano, luogo in cui presta servizio.

E lo fa, nel suo racconto, principalmente per combattere il caro affitti del capoluogo meneghino.

Uno stipendio che non gli consentirebbe di vivere in città e che la ‘costringe’ a viaggiare ogni giorno sull’asse Napoli-Milano.

Una storia che sta facendo discutere molto, specialmente la grande comunità di fuorisede meridionali, e che – in un effetto domino – sta facendo venire fuori altre storie.

Come quelle della collaboratrice scolastica calabrese che affronta lo stesso tipo di odissea.

Vivo a Reggio, ma lavoro a Crotone. Parto ogni mattina alle 4 da casa e arrivo a scuola il giorno dopo“.

Altro che 4 ore per fare Napoli-Milano!

Due città distanti 800 chilometri.

Nel profondo sud, nello stesso tempo, si collegano due città della stessa regione.

Due luoghi che distano poco più di 200 chilometri.

Insomma, mentre tutti sorridiamo per la storia – abbastanza inverosimile – della bidella campana, dovremmo pensare che nello stesso tempo, noi calabresi, percorriamo un quarto della distanza e… non siamo neppure sicuri di arrivare a destinazione.