Molliconi calabresi, è finita la pacchia!
Basta provarci con colleghe, compagne e dipendenti!
Le nuove prescrizioni imposte dal coronavirus non prevedono baci sulla guancia col risucchio, mani morte e sepolte o abbracci per verificare la situazione delle minne.
Adesso si deve stare a un metro di distanza, niente più “Carissima!”, “Bella mia!”, “Sei sempre più bella!”, “Amore mio, come stai?” e frasi fatte di un viscido repertorio che ammanta di “maialaggine” gli approcci tipici del masculazzo di giù.
Bisogna parlare senza avventarsi sull’interlocutrice e si prevede il caos. Moltissimi sarebbero infatti i casi di Banderas alla ‘nduja che non sanno rapportarsi civilmente e sono quindi disorientati.
“Aju ma ‘ntappu! E mò?”, questo l’interrogativo di uno smarrito quarantacinquenne, coniugato con tre figli, che non potrà più fiondarsi su ogni creatura femminile in grado di respirare autonomamente.
Ne vedremo delle belle!