Marzo 2020 sarà un mese ricordato per molto tempo.

Il periodo in cui vennero adottati misure e provvedimenti che, in Italia, non venivano presi dal periodo bellico.

Stop alla libera circolazione, se non per impellenti e comprovati motivi, stop agli assembramenti e paralisi quasi totale del sistema sociale del paese.

Niente cinema, niente teatri, niente centri commerciali. Tutto questo per provare a fermare l’avanzata dell’epidemia di Coronavirus.

Una stretta alle relazioni sociali e all’intrattenimento che grava, giocoforza, su commercianti e imprenditori.

I primi a subire economicamente le conseguenze del nuovo decreto “Io resto a casa”.

Per venire incontro a questo enorme calo del fatturato, la ‘ndrangheta ha pensato bene di sospendere per il mese di marzo il pagamento del pizzo e i relativi taglieggiamenti.

Una misura che serve a dare ossigeno ai piccoli imprenditori.

Stop anche alle tangenti e alle turbative d’asta: questo per evitare i contatti interpersonali e il passaggio di denaro potenzialmente contaminato.

Un bel gesto, dunque, cui speriamo seguirà quello dello Stato di sospendere bollette e rate dei mutui.