Vergogna. Solo vergogna.

Si avvicina la notte di Capodanno, attesa da tanti come il momento simbolico in cui liberarsi di un 2020 davvero complicatissimo.

Un anno che ha portato anche limitazioni rilevanti per il tradizionale veglione, adesso privato di quegli assembramenti sconsiderati che generalmente esaltano il San Silvestro dei calabresi.

Una cosa sola è rimasta: “i sparabotti“, bombe non convenzionali degne dei migliori arsenali di Kabul da impiegare nella notte tra 31 e 1 per sbundare i timpani e far spaventare intere città.

Invece un gruppo di loschi individui del cosentino aveva pensato bene di rifornirsi di botti innocui, sobri e perfettamente a norma. Così legali da avere anche la certificazione Ue.

Vergogna, ripetiamo: vergogna.

“Era giusto per celebrare simbolicamente una serata importante, senza abbandonarsi a gesti incivili e inopportuni.” – così prova a giustificarsi Ivano Tranquillo, a capo della gang – “Ritenevamo di dover dare un segnale di educazione e pacatezza.”

Fortunatamente i malviventi sono stati subito assicurati alla giustizia dalle forze dell’ordine.

Rischiano ora dai 5 ai 6 anni da trascorrere nella fabbrica di giochi pirotecnici di Michele “‘u fusu”, in arte Saddam.