Solo tanto spavento.

Il Vegan virus non è arrivato in Calabria, almeno per ora, “ma l’allerta resta massima”, come ricordano le autorità scese in campo con una task force per rispondere all’emergenza sanitaria.

L’allarme era scattato per un paziente ricoverato al “Pugliese” di Catanzaro: l’uomo lamentava forti dolori allo stomaco per non aver ingerito la quantità di grassi prescritta per ogni calabrese. Dopo una rapida verifica dei valori, era emerso un quantitativo di sugna nel sangue ben al di sotto della norma. Due segnali allarmanti che hanno fatto scattare il protocollo previsto per i vegani.

Solo all’esito di numerosi accertamenti svolti alla presenza dei parenti di primo grado, si è potuto appurare che l’uomo avesse ingerito riso quasi scondito, per cercare di compensare le abbuffate di Carnevale.

Niente Vegan-virus quindi, paura fugata e medici che hanno deposto le mascherine per acchiappare due chiacchiere fritte preparate dalla caposala.

“Continueremo a vigilare –  assicurano le autorità – per essere pronti a rispondere a eventuali presenze di pazienti vegani. In questi momenti non bisogna alimentare polemiche, l’obiettivo è quello di restare uniti per difendere la nostra dieta.