La situazione in Italia precipita, il contagio non si ferma e il Governo decide di allargare la zona rossa a tutta l’Italia.

Tutti a casa, tranne che per improrogabili e giustificati motivi.

Si tenta così di bloccare l’avanzata del temibile Coronavirus.

A farne le spese, per primi, sono i luoghi di assembramento pubblici: cinema, teatro, musei e centri scommesse.

Questi ultimi tra i motori trainanti dell’economia calabrese.

Così mentre nel resto d’Italia ad essere presi d’assalto, nel panico generale, sono i supermercati, in Calabria tutti in fila al centro-scommesse.

“Devo giocare l’ultima schedina prima di chiudermi in casa”, racconta un giovanissimo avventore.

“Faccio un bel lenzuolo: campionato arabo, russo e Sudamerica. Così almeno mi passo il fine settimana”.

Schedine a pioggia, dunque, in modo da seguire le partite dal divano di casa durante la quarantena forzata.

Così mentre gli stupidi fanno la fila, insensata, al market, i calabresi scelgono la via dell’azzardo.

Forse, usciremo più ricchi da questa crisi?