Rieccoci tornati a parlare dell’eccellenza del calcio mondiale. Champions League? No, salite, salite! Futebol bailado calabrese e via andare!

Partiamo dal risultatone della giornata: il pareggio in casa del Crotone contro la Juventus. La Cenerentola della Serie A, con 0 punti in classifica dopo tre giornate, sorprende persino se stessa e costringe i campioni d’Italia a un impronosticabile 1-1.

Parte subito bene la squadra di Stroppa che si Reca dalle parti dell’area juventina. Bonucci stende il promettente polacco e l’arbitro Forneau (un nuovo dispositivo francese per cuocere i cibi) indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta il mai domo Simeon Tochukwu Nwankwo, detto Simy, e spiazza Buffon con una rincorsetta esitante e strafottente alla Romario.

Scida come il Maracanà nonostante le limitazioni imposte dal Covid e Juve in sofferenza. Al 21′ i bianconeri ricordano di avere un certo blasone e con il trio di neoacquisti Kulusevski-Chiesa-Morata confezionano il pareggio.  Lo svedese in cerca di ruolo illumina, il figlio di Enrico corre a testa bassa e crossa veloce, Alvaretto è lesto a insaccare alle spalle del monumentale Cordaz.

La Juve prova a spingere affidandosi all’estro di Manolo Portanova, fantasista e figlio di Danielone (storico fabbro da Serie A con le maglie di Siena e Bologna), preferito da Pirlo a gente di secondo piano come Cuadrado e Rabiot. Tuttavia è sempre il Crotone a dare l’impressione di essere più in palla riuscendo addirittura a pungere con Pedro Pereira (lo ricorderete tutti accanto a Pippo e Paperino in “Saludos Amigos”).

La ripresa si apre con lo stesso spartito del primo tempo. Buffon viene subito spaventato da una conclusione di Cigarini che è come dire che LeBron James sia spaventato da una penetrazione di Andrea Cinciarini. Al 60′ viene persino espulso Chiesa che bagna quindi il suo debutto con un assist e un rosso relativo, per citare Titty Ferro. Juve in 10 e pubblico di Crotone fomentato come l’ultima volta che qualche politico aveva promesso una bella autostrada. Spalti svuotati per cause di forza maggiore, ma i “pochi” presenti avevano l’energia della Kop di Liverpool.

La Juve ha qualche sussulto e arriva un incredibile palo interno colto da Morata su girata di testa imbeccata da un piazzato di Kulusevski. Altri 13 minuti e sempre Morata sigla il teorico vantaggio dei campioni d’Italia, dopo zigzagata del buon Cuadrado entrato al posto di Portanova. Ma la sentenza del VAR è chiara: fuorigioco e goal annullato. Non succede praticamente più nulla e il Crotone emerge dalla partita con un pareggio che vale oro. Anche per la Juve un risultato di prestigio che impreziosisce la carriera di Pirlo.

Scendiamo al piano di sotto per una Serie B infuocata.

Grandissimo rammarico della Reggina che non riesce a chiudere a Chiavari la Virtus Entella ed è costretta a un 1-1 che lascia l’amaro in bocca. Gli amaranto dominano con possesso palla guardiolista (67%) e conclusioni a profusione, ma non basta. Vantaggio calabrese al 51′ con punizione di Crisetig che beffa Borra (niente battute, per favore) sul suo palo. Poi gran fuga di Menez che vede i sogni di gloria spegnersi su un’uscita del portiere. Al 61′ viene persino espulso Crimi dal MoVimento 5 Stelle, quasi mezz’ora di forcing amaranto e poi il rigorino beffardo in favore dei padroni di casa. Dal dischetto Matteo Mancosu, subentrato a Brunori Sas, fa 1-1.

Stesso risultato per il Cosenza che pareggia contro il Cittadella (non c’entra nulla Germaneto) in casa. Ospiti improvvisamente in vantaggio al 7′ con bella rete di Rosafio dopo una manovra di fino al limite dell’area calabrese. Tre passaggi da Pes e Rosafio si trova davanti a Falcone: sinistro sotto la traversa e 0-1. Al pareggio pensa l’indomabile Mirko che tira sempre la Carretta. Disimpegno scellerato dei veneti, ultimo uomo e portiere non si capiscono, Carretta arriva come un panzer, piazza il piede e il pallone in qualche modo finisce in porta. Le due squadre provano poi a farsi ulteriormente del male, ma il risultato decide di non variare.

Scendiamo infine nello scantinato della C.

Vibonese in versione Manchester City: 5-2 alla malcapitata Paganese, travolta dai rossoblù di Caffo sul piano del gioco, delle occasioni e del dominio territoriale. Sul tabellino anche due rigori siglati dagli uomini di Galfano, ma gli 8 punti in classifica iniziano a lanciare un segnale: e se la sorpresa stagionale arrivasse da Vibo?

Oggi toccherà all’eterna nobile decaduta del calcio calabrese: il Catanzaro di mister Calabro che riceverà al Ceravolo il Foggia. Tra i ricordi di Palanca e di Zemanlandia, vedremo cosa riserverà il presente.