“Minchia simu liberi!”

È stato questo il prologo  della tragedia.

Un banale equivoco, una frase intercettata in stato catatonico dal divano e si parte alla conquista del mondo.

Liberazione’ è stata questa la parolina magica.

Dopo 50 giorni di clausura siamo tutti un po’ più vulnerabili ed è così che al suono di quella dolce parola, libertà, un centauro reggino non se lo è fatto ripetere due volte.

“Lo hanno detto in tv!”

Così ha inforcato la moto e si è messo subito a impennare al centro della carreggiata.

“Siamo liberi, LIBERI! È finita la quarantena!” e giù a sfrizionare sulla 106.

A riportarlo coi piedi per terra ci ha pensato una pattuglia della Stradale.

“Siamo liberi… non rompetemi i co***”, ha risposto l’uomo, ma la legge non ammette ignoranza.

“Non c’è nessuna liberazione per come la intende lei, signore. Oggi è semplicemente il 25 aprile”.

Una doccia fredda, un ritornare coi piedi per terra, che all’uomo è costata un’ammenda di 400 euro e la fine del suo sogno di libertà.