In questi giorni non si fa altro che parlare di un nuovo bando per reclutare quasi 3.000 giovani da destinare alle amministrazioni pubbliche del sud Italia.

“Ingegneri, progettisti, ma anche giuristi e comunicatori”, ad annunciare in diretta televisiva l’avvio delle selezioni è il Ministro per la Coesione, Mara Carfagna.

Servono giovani con esperienza che vadano a rimpolpare gli uffici pubblici del Mezzogiorno.

Tecnici che si occupino di europrogettazione, di attrazione degli investimenti e di fondi europei.

E d’un tratto si torna ai primi anni duemila: a quei corsi per europrogettista che sono stati per un decennio sulla bocca di tutti.

Che sia arrivato finalmente il momento di spendere quel mitico attestato da Europrogettista ormai dimenticato in un cassetto?

Corsi mitologici, e utili più ai docenti – ovvero a chi li organizzava – che agli studenti. Un po’ come l’ECDL.

Insomma, si torna a parlare di sud, di fondi europei e di giovani.

Si mettono nella stessa frase sviluppo, Mezzogiorno e soldi.

E nella nostra esperienza questo non è mai un buon segno.

Perché al di là degli slogan, queste combinazioni di parole sono state sempre fonte di grandi aspettative e di altrettanto immense delusioni.

Intanto, promette la Carfagna, in 100 giorni si dovrebbe partire.

E noi, ormai disillusi, siamo davvero curiosi di capire come verrà sprecata stavolta l’ennesima opportunità di riscatto del Mezzogiorno.