Una storia crudele. Proprio a Natale.

Lamezia Terme, 25 dicembre 2020.

Massimo C. decideva di sorprendere i suoi amici e, invece di mandare la solita stucchevole catena con “Una fontana di auguri…”, etc, etc…, pensava di inviare a ognuno un messaggio personalizzato che attestasse interesse e vicinanza.

Un piano criminoso architettato nei minimi dettagli, tanto che a ogni singolo amico arrivava effettivamente un messaggio non generico, ma molto circostanziato e affettuoso.

Colti alla sprovvista, gli amici decidevano di denunciare collettivamente Massimo, macchiatosi di un gesto francamente inaccettabile.

Abituati ad auguri superficiali, mandati lì per noia o solo per dire di averli inviati, gli amici si sentivano irrimediabilmente offesi da un’invadenza violenta e fastidiosa.

Le autorità intervenivano quindi per trarre in arresto Massimo, beccato “con le mani nella marmellata” a scrivere l’ennesimo WhatsApp gentile e pensato.