Una storia che scalda il cuore.

Una storia che aiuta a ripartire e ci fa sentire tutti più vicini e solidali.

Come dopo una guerra mondiale, come dopo un lockdown planetario. Saremo migliori, alcuni dicevano. Macché, rispondevano i pessimisti.

Eppure questi ultimi, oggi, dovranno ricredersi.

Lo dovranno fare davanti alla storia di solidarietà che arriva dalla Calabria.

Giorno di riapertura dei bar, qui come nel resto d’Italia, e giorno di vecchi e nuovi incontri.

Di abbracci a distanza e momenti di commozione.

Storie come quella che stiamo raccontando. Storie di offerte libere e di aiuti a imprenditori in difficoltà.

“Due mesi di protezione gratuita”, è questo che si è sentito rispondere un barista lametino mentre stava mettendo mano alla cassa semivuota.

Offriamo noi. Dopo 50 giorni di chiusura è il minimo che possiamo fare”.

A parlare è un esponente di un clan locale.

Due mesi di protezione offerta, la ‘ndrangheta che si mette una mano sul cuore.

Posa i soldi e pensa ad incassare, ci vediamo tra due mesi, non ti preoccupare.

E sono queste le storie che scaldano la ripartenza calabrese e commuovono un’intera comunità.