Il momento è, infine, arrivato: Mattarella ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare un nuovo Esecutivo.

Dopo lo strappo di Italia Viva e le dimissioni di Conte, era apparso fin da subito problematico trovare una soluzione politica alla crisi di Governo.

Nessuna maggioranza possibile, nessuna volontà da parte del Capo dello Stato di indire elezioni durante una pandemia, e dunque largo ad un Esecutivo tecnico.

Una figura di spessore che guidi l’Italia fuori da questo pantano e permetta al paese di investire sapientemente i soldi del Recovery fund.

E chi meglio di Mario Draghi, economista internazionale e figura rispettata sin dai tempi della sua solida presidenza della BCE?!

Un incarico, conferitogli direttamente dal Presodente della Repubblica, cui difficilmente si può dire di no.

Però, Mario, accetta con riserva: “Prima voglio vedere il bilancio dell’ASP di Reggio Calabria”, dichiara alla stampa.

Il buco di bilancio dell’ente calabrese lo preoccupa non poco.

“Voglio leggere le carte! Che mi sa che neanche il recovery ci salva”, conclude preoccupato Draghi.

Dalla Calabria dipenderà insomma il futuro dell’Italia.

Non ci resta che sperare bene.