Djokovic è attualmente bloccato all’aeroporto di Melbourne in attesa del visto di ingresso in Australia.

Questo è solo l’ultimo capitolo di una storia che sta facendo discutere il mondo del tennis e non solo.

Già, perché il campione serbo avrebbe usufruito di un’esenzione dalla vaccinazione anti-Covid – obbligatoria per prendere parte ai tornei di tennis – per poter partecipare agli Australian Open.

Ed è una questione che travalica l’universo dello sport per diventare un caso internazionale.

La legge è uguale per tutti? O anche le rigide regole sanitarie debbono e possono piegarsi davanti allo spettacolo, o per meglio dire ai soldi?

Ma mentre i tifosi si indignano e si dividono, è lo stesso Nolan a spiegare come ha ottenuto questa fantomatica certificazione.

“L’espediente mi è stato consigliato da un dipendente pubblico calabrese”, spiega il numero 1 al mondo.

“Una certificazione di esenzione e passa la paura”.

Si è rivolto ai migliori insomma, Novak, a chi ha fatto delle certificazioni la propria specializzazione.

Anche in questo ha dimostrato di vederci lungo e di affidarsi ai top di gamma.

D’altra parte tra top player ci si capisce.

Come andrà a finire la storia lo sapremo nelle prossime ore.

La cosa certa è che anche Djokovic, alla fine, ha fatto ricorso al classico – tanto amato e tanto odiato – certificato medico.