Una storia incredibile, ma vera.

Una storia che facciamo fatica a raccontare.

È quella di un giovane lavoratore calabrese, un trentenne reggino, che nel breve volgere di una settimana è passato dal mondo della disoccupazione a quello del lavoro.

E lo ha fatto passando, stavolta, per l’ingresso principale.

Contratto registrato, pagamenti regolari a fine mese e orari di lavoro come da accordi sindacali.

Niente nero, nessun “Questo mese non ce la faccio, poi vediamo”, nessun contratto part-time sulla carta e a tempo pieno nei fatti.

35 ore settimanali e 35 ore reali.

Ed è una vicenda che spiazza e commuove la Calabria tutta.

Ci ha messo un po’ Mauro, il protagonista, a raccontarla.

“Ho voluto aspettare il terzo bonifico prima di raccontarlo ad amici e parenti”.

Pensava fosse la classica illusione, magari un contratto fatto con qualche tipo di agevolazione per l’impresa e poi dopo due mesi a casa.

Invece no.

Invece è tutto vero.

Il nome dell’azienda rimane, però, avvolto nel mistero.

“Non voglio subiscano ritorsioni”, confessa Mauro.

E noi rispettiamo il suo silenzio e ci accontentiamo della sua testimonianza così com’è.

Perche è una storia di quelle che scaldano l’anima.