C’è una nuova, suggestiva, ipotesi per contrastare l’ondata di incendi che ha in queste ore investito la Calabria.

Perseguire penalmente chi ha appiccato i fuochi.

Sì, avete capito bene: si starebbe pensando di rinchiudere nelle patrie galere piromani e incendiari di ogni risma.

Un’ipotesi visionaria per una regione dove farla franca è sport nazionale.

Insomma, sembrerebbe esserci un piano per investigare sui responsabili degli oltre 110 (centodieci) focolai che hanno investito questa settimana la nostra regione.

Un’ipotesi che prevede la loro individuazione e il successivo arresto.

Ebbene sì, ma non finisce qui.

Perché, sempre secondo voci di corridoio, l’intenzione sarebbe poi quella di unire – per così dire – i puntini e capire quale disegno criminale ci sia dietro una diffusione tanto capillare e chirurgica dei roghi.

C’è dietro il business dell’antincendio? Dei contratti non rinnovati? Qualcuno che ci guadagna o ci guadagnerà?

I calabresi onesti, stanchi degli appelli a situazione ormai compromessa, aspettano di saperlo.

Per vedere magari già dall’anno prossimo finire questo scempio.