La Calabria versa in una delle crisi idriche più drammatiche degli ultimi decenni.

Acqua tagliata alle 18, fornitura razionata tra quartieri limitrofi, autobotti ad ogni angolo di strada.

I calabresi sono abituati alla penuria d’acqua, specie in estate, ma una situazione del genere non si vedeva da anni.

Acqua che non riesce neppure a riempire le autoclavi private, e doccia che diventa un miraggio.

“Ci laviamo a giorni alterni, in famiglia”, commenta un cittadino di Crotone.

E mentre c’è chi chiede lo stato di calamità e l’invio dell’esercito, ecco che una mano tesa arriva dall’Africa.

“Costruiremo dei pozzi in tutta la regione”, promettono dal Niger e dal Ciad.

“Aiuteremo i nostri amici calabresi!”

E a noi non resta che ringraziare i nostri fratelli africani.

Magari auspicando anche l’arrivo di Emergency, che dopo la crisi sanitaria, ci aiuti a superare anche quella idrica.