C’è chi prende le misure al millimetro tra lettino e lettino e chi decide di non adottare nessun piano di distanziamento sociale sulle spiagge.

È il caso della jonica calabrese, dove spiagge immense e pochissimo turismo fanno sì che non serva razionare la battigia.

I vantaggi del sottosviluppo e dell’assenza di turisti, diranno i più cattivi.

Probabilmente indovinando.

Fatto sta che le spiagge calabresi, salvo alcuni casi, non sono quel pullulare di bagnanti.

Certo, la settimana di ferragosto si riempiono un un po’ di più, qualcuno nominerà Scilla e Tropea, ma sono più eccezioni che confermano la regola che rappresentazioni della realtà replicabili su larga scala.

E dunque tra le misure di contenimento del contagio da Coronavirus, in Calabria non sarà necessario distanziare gli ombrelloni e i lettini (qualora ci fossero).

Già, perché in tantissime zone della jonica i lidi neanche esistono, si tratta per lo più di spiagge libere e abbandonate a se stesse da anni.

Niente metro e nessun contingentamento degli ingressi, insomma. Con il calo dei turisti, poi, si starà ancora più larghi e a distanza senza dover ricorrere a plexiglass e barriere di sorta.

Quando si dice: il lato dolce del sottosviluppo