È notizia che ha fatto scalpore quella dell’intervento chirurgico alla testa su un paziente intento a suonare il sassofono.

Niente di nuovo per chi vive in Calabria, in realtà.

Secondo i protocolli sanitari attivi nellala nostra regione, infatti, sono anni che in Calabria vengono operati pazienti intenti a fare tutt’altro.

E non certo per un’evoluzione medica, anzi.

All’origine della sperimentazione, infatti, c’è l’assenza di sale operatorie.

Una necessità che, insomma, ha fatto virtù.

Sono rinomate la carenza di posti letto degli ospedali calabresi e l’insufficienza del personale medico.

Motivo per cui siamo abituati da molti anni a interventi chirurgici effettuati nei luoghi più disparati e nelle condizioni più assurde.

Non ci desta più di tanto stupore, dunque, l’operazione alla testa effettuata su un paziente che nel frattempo suonava il sassofono.

In Calabria assistiamo spesso a interventi effettuati durante le partite di calcetto, nel bel mezzo di feste di compleanno, durante una seduta del consiglio regionale, o in locali dediti normalmente a pescherie o bar.

Ancora una volta bisogna prendere atto di quanto in Calabria siamo all’avanguardia.