L’allarme è lanciato.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non usa giri di parole:”1 calabrese su 7 ha rapporti non protetti con la ‘ndrangheta, con enormi rischi di infezione e di cronicità.

Una piaga questa che rischia di inquinare tutte le relazioni calabresi, anche quelle apparentemente più innocue.

Tutto è cominciato con un avance quasi casuale. Un po’ per noia, un po’ per gioco siamo finiti assieme e adesso ho scoperto di essere stato infettato“, questa la testimonianza di un giovane che preferisce rimanere anonimo.

Sembra figa, ti seduce e poi ti intrappola“, dice al mondo Marco, un trentenne che non ha vergogna e vuole denunciare. “Un consiglio a tutti i giovani calabresi – prosegue Marco – non andate con quella assassina, cambiate strada!

Secondo l’OMS, se le abitudini sociali dei calabresi non cambieranno alla svelta, gran parte della regione potrebbe rimanere infettata, con rischi incalcolabili per le future generazioni.

#Fottiamolainsieme è l’hashtag lanciato su Twitter per sensibilizzare tutti nella lotta contro l’immunodeficienza alla ‘ndrangheta. C’è bisogno di ognuno di noi.