Si è spento questa mattina dopo l’ennesimo bagno a mare fuori stagione, Enrico P., l’ideatore di uno degli slogan più conosciuti dagli amanti della Calabria nel mondo.

“È morto come ha vissuto, ha fatto fino all’ultimo quello che più desiderava”, commentano gli amici.

Andare al mare da aprile fino a ottobre inoltrato era diventato il suo credo, tutta la sua vita. Anche contro il parere dei familiari e dei medici, per lui era una questione di principio e di orgoglio. Si faceva il bagno pure con dieci gradi e il tornado in arrivo”.

A causare la morte del 52 enne originario di Reggio sarebbero state proprio le conseguenze di reumatismi cronici ignorati per anni.

‘In Calabria puoi farti il bagno fino a ottobre’, si vantava orgoglioso Enrico, diventato famoso nel mondo proprio per questa frase.

“Qui si mangia la migliore parmigiana del mondo; Toglietemi tutto, ma non la Calabria; Abbiamo il mare e il sole che ci frega nel lavoro; Nel culo ai polentoni! Ho inventato tantissime frasi, ma mi si ricorda solo per quella”, soleva ripetere con un pizzico di rammarico il provetto nuotatore.

“Si è avventurato in spiaggia con il temporale e la città sotto una bomba d’acqua. A lui non interessava delle conseguenze per la sua salute, non cercava facili apprezzamenti o vuoti modi di dire, credeva davvero in quello che diceva. Sarebbe morto pur di non dare soddisfazione a settentrionali e meteorologi. E in effetti ci è rimasto…”, racconta il fratello, emigrato da anni in Versilia.

“L’aveva presa come una missione di vita, forse soffriva il fatto di essere rimasto a vivere in Calabria. Ogni anno da aprile a ottobre doveva dimostrarci che viveva meglio lui, che si sta meglio giù. Eppure era ammalato da tempo, quei bagni fuori stagione non gli facevano per niente bene”.

Enrico è morto sul campo, insomma, combattendo la sua personale battaglia.

In realtà perdendola.

Una storia di rivendicazioni e competizione tra chi è rimasto giù e chi è andato via che dura da una vita.

Un orgoglio e, forse, un malcelato complesso di inferiorità che questa volta più di altre ha fatto i conti con la realtà.