Si ingrossa ogni anno il fronte degli attivisti che cercano di sensibilizzare gli italiani sull’insensatezza dei botti di Capodanno.
Quella dei mortaretti sparati nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio è una tradizione popolare tra le più amate e dure a morire, specie al sud Italia.
È un rituale per grandi e piccini riunirsi dietro le finestre e sui balconi e sganciare in strada e al cielo ogni tipo di fuoco pirotecnico, pistolettate incluse.
Una pratica evidentemente rumorosa che terrorizza i nostri amati cucciolo. Cani, gatti, uccellini e cricetini di ogni sorta che tremano di paura e scappano sotto ai letti al rintoccare della mezzanotte.
E tra le celebrities che quest’anno si sono schierate contro questa barbara pratica, c’è anche la ‘ndrangheta.
“Risparmiatevi i botti per le cose serie”, tuonano dalla locale di Gioia Tauro.
“Non fate gli scemi con le pistole e i fucili che vi fate male. I colpi servono per altro. Non sprecate munizioni che c’è crisi!”
“E ci muoiono di infarto anche i maiali e i molossi che utilizziamo per proteggere le ville”.
Un motivo in più per smettere, insomma.
Anzi tre: non sprecare proiettili, evitare di ferirsi e dover ricorrere alle cure dei medici mettendo a rischio le latitanze, non spaventare pitbull e maialini.
E se lo dice la ‘ndrangheta che dovete smettere di sparare a Capodanno, non è un consiglio.
Altro che Ordinanza comunale.