Sono tre i punti di ascolto attivati da oggi dalla Regione Calabria fuori regione. Tutti in città densamente popolate da fuorisede calabresi: Roma, Bologna e Milano.

“Abbiamo voluto dare un messaggio importante a tutti i nostri ragazzi ripartiti dopo le festività natalizie: non siete soli“, spiega il dirigente che ha fortemente voluto quest’iniziativa.

Servizi di supporto psicologico pensati proprio per chi, oltre al trauma del rientro lavorativo, deve sopportare anche quello territoriale.

Cancellare i ricordi delle mangiate, delle partite a carte, delle serate con gli amici e dei pomeriggi stravaccati sul divano.

Punti di ascolto che non saranno solo luoghi dove piangere e sfogarsi, ma anche centri specializzati dove lentamente ricominciare.

“Riprendere a mangiare in modo sano, fare sport, avere dei ritmi sonno-veglia umani”, racconta il responsabile del Punto di Recupero Calabresi Spiaggiati di Bologna.

“Bisogna rimuovere i ricordi, quel ritorno ad un’eterna adolescenza fatta di pranzi, giochi e pisolini, e risettarsi nuovamente sulla vita reale”.

Tornare in Calabria fa male, ci riporta ad uno stato precedente della nostra vita; ritornare al centro-nord fa ancora peggio, se non affrontato con il giusto aiuto.

La ricetta per evitare tutto questo?

“Scendere meno, ma scendere più spesso“, dicono gli esperti.

“Oppure ritornare meno e basta, specie se a Milano ci vivi da dieci anni e magari hai messo su famiglia!”

E in effetti due settimane di vacanza in Calabria, tornare così indietro nel tempo e rimanerci così a lungo, sono probabilmente troppe.