Scosse telluriche? No, semplici sommovimenti sessuali collettivi.

Sì perché da ieri i calabresi sono usciti dal letargo per procreare a più non posso.

Il motivo? Semplice, il governo ha proposto di affidare un imprecisato numero di terreni agricoli improduttivi, in concessione ventennale, alle famiglie calabresi che faranno il terzo figlio.

La proposta ha riscosso una grandissima reazione di pubblico e di critica, vi è chi, come compare Luigi, dichiara:“In attesa del primo e del secondo, intanto mi sparu ‘u terzu!”

Compare Luigi avrebbe infatti due figli non riconosciuti tra Argusto e Badolato, ma questa volta vorrebbe fare le cose per bene, dando alla luce un bimbo che gli consenta di avere quel terreno arido e brullo che ha sempre sognato.

Fa inoltre discutere l’idea lanciata da un gruppo di baldi giovani del crotonese che, promettendo il massimo sforzo riproduttivo, suggerisce di destinare i terreni alla coltivazione della canapa.

Si sprecano gli inviti degli anziani a darsi da fare; vi è persino chi, come il novantenne compare Mimmo, ricorda:”Ai tempi miei si zappava e basta, mò ti sciali e ti dunanu ‘u terrenu!”

Secondo gli ultimi sondaggi diffusi da Fatamedia, i partiti di maggioranza avrebbero aumentato a dismisura il loro consenso in Calabria, grazie a questa proposta che sicuramente rivoluzionerà i tristi sabati invernali da Laino Borgo in giù. Sesso matto, Cropani come Woodstock e reparti di ginecologia presto intasati.

Una circolare del Ministero della Salute ha comunque chiarito che i figli non potranno essere chiamati Bruno, Rocco, Antonio, Giuseppe e Francesco. Ciò per evitare che tra calabresi non ci si riconosca più, un po’ come succede adesso nelle periferie rurali della Cina.

Ma c’è qualcuno che va persino oltre.

Santo, un giovanissimo pop artist di Limbadi, ritiene che si possa osare molto di più: “Ho lanciato un nuovo soggetto politico che mi piacerebbe chiamare “Podere al popolo”, proprio per promuovere la procreazione assist…enziale!”

Si sa, agli artisti piace sconvolgere gli schemi, vedremo pertanto quanto questo movimento potrà far presa sull’elettorato regionale.