L’ombra di nuovo, terribile, scandalo si sta abbattendo in queste ore sulla già martoriata immagine della sanità calabrese.

L’accusa, se confermata, sarebbe delle più infamanti: entrare in un ospedale pubblico per un intervento chirurgico e uscire dopo pochi giorni sulle proprie gambe.

Casi limite e comportamenti anomali, eppure a confermarlo ci sarebbero decine e decine di intercettazioni ambientali e telefoniche.

‘Sì, sì, è tutt’apposto! L’appendicite mi stava andando in peritonite, ma i medici l’hanno capito in tempo e mi hanno salvata. Mi è rimasto solo un taglietto!’

‘Avevo un’infezione fastidiosissima alle vie urinarie, non riuscivo nemmeno ad andare in bagno. Mi hanno prescritto subito una terapia e in una settimana ho risolto. Manco il catetere mi hanno dovuto mettere’.

Testimonianze pesanti, ricostruzioni fatte dagli stessi pazienti ad amici e parenti, che fanno accapponare la pelle a chi è ormai abituato a tempi di attesa biblici e diagnosi approssimative.

“Sono andato all’ospedale di Crotone per delle fitte fortissime alla bocca dello stomaco” – racconta un paziente che chiede di rimanere anonimo – “e invece di mandarmi a casa con una terapia analgesica, hanno deciso di farmi delle analisi approfondite: emocromo, enzimi ed ecografia. Mi hanno preso un infarto appena in tempo, altre tre ore e forse non sarei qui a raccontarlo”.

Efficienza, perizia e professionalità sono i comuni denominatori di comportamenti che hanno fatto accendere i fari della Procura.

Casi di buona sanità che non sono sfuggiti agli occhi vigili degli investigatori della città pitagorica.

“Siamo intenzionati a fare luce sulla vicenda: simili standard di qualità vanno oltre ogni ragionevole sospetto” sentenzia sibillino il sostituto procuratore Castrellini.

“Comportamenti encomiabili che rischiano di gettare discredito sull’intera regione; se si continua così la gente poi si abitua. I responsabili saranno affidati alla giustizia”.

Un’indagine che secondo gli inquirenti sarà rapida e indolore.

“Vogliamo estirpare il cancro dalla radice, colpire severamente i responsabili con provvedimenti che siano da monito per tutti. Per curarsi bisogna andare negli studi e nelle cliniche private o al limite emigrare, come si è sempre fatto!”

Cure tempestive e guarigioni miracolose destinate a tornare solo episodi sparuti, un caos cosmico che – assicurano in Procura – dovrà tornare a regnare sovrano nel nosocomio crotonese.