Un lunedì sera di dicembre come tanti, pioggerellina e le prime luci di Natale alle finestre.

Zero auto in giro, tutti già rincasati, saracinesche calate e illuminazione pubblica intermittente.

Nulla di trascendetale, insomma: la solita atmosfera spettrale dei paesi della jonica calabrese in autunno e inverno.

Ad un tratto un’ombra, come uno scalpiccio in lontananza.

 I sismografi non registrano nessuna scossa tellurica, i radar della Nasa invece si muovono.

Lampeggiano e cerchiano un puntino che lentamente si dissolve.

Ne sono sicuri:”Qualcosa, qualcuno si è mosso per le strade di Bovalino intorno alle 21.16 locali”.

Una presenza, quel qualcuno detto a mezza bocca che fa accapponare la pelle.

Di sicuro non un civile, non un autoctono.

“Qui, superate le nove di sera sono tutti a casa. Non può essere uno di qui, un umano, di lunedì sera poi, di dicembre oltretutto”, ne è sicuro il vice brigadiere Scapolatutto.

E allora cosa, chi? Il ricevitore non mente, qualcosa si è mosso per le vie di Bovalino questa sera.

“Troppo presto per parlare di forme di vita“, fanno sapere da Washington.

Può essere anche un fuoco fatuo, un errore di rilevazione, una busta della spazzatura lanciata da un balcone.

Il mistero si infittisce e stanotte, a Bovalino, probabilmente più d’uno, c’è da giurarci, dormirà con un occhio aperto.