Hanno 26 anni di media (sarebbe anche più bassa se uno dei quattro non ne avesse quasi 32 suonati) e hanno aperto un locale di pesce a Roma, in uno dei quartieri più esclusivi della Capitale.

Fin qui tutto normale, nella sua anormalità, penserete.

Il collegamento, quell’uno più uno che fanno tutti: Calabria+Roma+giovani incensurati = riciclaggio di denaro. Invece no, vi stupiranno!

StuPisci, si chiama così il locale, non nasce dai soliti quattro prestanome che hanno deciso di sporcarsi la fedina penale in cambio di una consistente liquidazione.

Sono, invece, quattro giovani neo-imprenditori originari di Reggio Calabria che, messi insieme i risparmi, hanno deciso di aprire un fast food gourmet di pesce in Via Bellinzona, nel quartiere Trieste di Roma.

Panini dai nomi sfiziosi: Calammare, Polpo al cuore, InnamOrata, Ritonnerai; tartarre di gambero, salmone e tonno; insalate, tra le quali segnaliamo la Eoliana con bocconcini di pesce spada e Ragusano dop; e gli immancabili arancini, ovviamente di polpo, salmone e tonno.

Uno chef venuto apposta da giù a cucinare queste prelibatezze e un locale dall’arredamento casual fanno di StuPisci un fiore all’occhiello della cucina calabrese – e meridionale in generale – a Roma.

Niente proventi illeciti da riciclare, dunque. Anzi il riciclo, quello buono, lo hanno voluto loro con scelte plastic free (dai piatti, al packaging, alle bottiglie di acqua in vetro) e una partnership con Legambiente che consentirà di devolvere parte dei ricavi a campagne di pulizia dei mari.

Non vi resta che andare a trovarli, dicendo magari che vi mandiamo noi!