Risveglio con sorpresa stamattina per gli abitanti del Rione Modena a Reggio Calabria.

Con grande sorpresa di tutti, dopo un intervento di pulizia straordinaria da parte del Comune, è stato rinvenuto un centro abitato sepolto sotto una discarica abusiva.

La discarica che insisteva ormai da mesi nell’area, espandendosi a vista d’occhio, era arrivata a coprire completamente un quartiere, letteralmente seppellendolo sotto i cumuli di immondizia.

Sacchetto dopo sacchetto le ruspe hanno dunque ridato vita a strade, case, cortili e interi palazzi.

“Pensavamo che sotto questa montagna di mundizza non ci fosse nulla, o comunque solo la strada e il marciapiede”, racconta Ernesto, arzillo ottantenne intervenuto tra i primi a fermare le pale meccaniche e a consigliare di procedere negli scavi a mani nude.

“Stavo controllando i cantieri del comprensorio come ogni mattina, quando ho visto le ruspe iniziare a rimuovere quell’ammasso di rifiuti. Dopo le prime palate, ho iniziato ad intravedere un balcone, poi un tetto, quindi una grondaia. Ho subito urlato agli operai di fermarsi o avrebbero distrutto tutto“.

Come un reperto archeologico, dunque, il palazzo è stato tirato fuori a mano, sacchetto dopo sacchetto.

E lentamente, continuando a scavare, sono riapparsi uno da uno i piani dello stabile e giù gli alberi, le macchine, i pali dell’illuminazione pubblica.

Un intero centro abitato, insomma, interamente ricoperto dai rifiuti.

Intervenuti sul posto i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, insieme ai dirigenti della Soprintendenza, hanno in breve tempo messo in sicurezza le strutture consegnandole dell’autorità giudiziaria per i controlli di rito.

Nessuna vittima, ma tanta paura tra gli abitanti del quartiere, che però hanno espresso delle leggerissime riserve sul sistema di raccolta porta a porta portato avanti dal Comune.

Un braccio di ferro, quello tra l’Amministrazione di Reggio e i suoi cittadini sempre più inadempienti, che sta assumendo dei contorni ormai grotteschi.