Una scoperta insolita, una brutta sorpresa, il volto della delusione di chi dentro la scatola di latta si aspettava i biscottini al cioccolato della nonna e trova invece ago e filo.

Deve essere stata proprio questa l’espressione stampata sul volto di Fausto Belleari e Ignazio Sottopipa, titolari di una nota azienda di Cropani. Volevano festeggiare ‘in allegria’ un anticipo di Natale insieme ai loro dipendenti e si sono ritrovati con in mano un casco di banane.

I due manager, infatti, accorsi al porto di Gioia Tauro per ritirare il loro pacchetto della felicità si sono ritrovati davanti una scena surreale: decine di casse di banane impilate una sull’altra, e sotto le banane…altre banane.

Banane e ancora banane. Solo banane, insomma.

Increduli, i due, hanno subito allertato le forze dell’ordine e le autorità portuali.

“Credevamo fosse uno scherzo, oppure un modo per nascondere la roba. Si sa: alla fine i panetti si mettono sotto le casse di frutta. Il mio socio si è pure messo ad aprire una ad una le banane e a morderle, pensava la coca fosse dentro! Era totalmente impazzito”, commenta incredulo Fausto.

“Volevamo fare una festicciola prenatalizia, un regalo per i nostri 30 dipendenti. Avevamo ordinato sette chili di coca, così ci rimaneva pure per l’anno nuovo. È inutile fare un ordine ogni mese. Arriviamo qui e puff! Che botta! Con tutti gli ordini di questo periodo non riusciremo mai ad avere una nuova consegna prima di Natale! Di sicuro ci slittano al 2019!”

Tristezza e rabbia, dunque, per i due rampanti manager catanzaresi.

Un disservizio che rischia di minare il clima della loro azienda e incidere negativamente sulla produttività.

“Come ci presentiamo a Cropani con le banane? I ragazzi avevano già immaginato tutto, è il loro solito premio natalizio. La tredicesima anticipata! Sai che presa a male quando lo sapranno?!” conclude un amareggiato Fausto.

Sul caso, ovviamente, sono già al lavoro le forze dell’ordine.

Mentre dal porto fanno sapere di avere avviato un’indagine interna per verificare le cause di un disservizio che sta rendendo un po’ meno bianco il Natale dei lavoratori calabresi.