Una legge rivoluzionaria, un provvedimento di buonsenso che – retorica e polemiche a parte – potrebbe salvare decine di vite ogni anno.

É un disturbo da non sottovalutare quello dei falsi ricordi: basta una distrazione, una telefonata e il nostro cervello smette di prestare attenzione alla realtà.

Alzi la mani chi non si è mai dimenticato almeno una volta dove ha parcheggiato.

Succede a tutti, succede a chi fa sempre gli stessi percorsi, a chi è perso nella ruotine casa-lavoro-giardino-scuola.

Dicevamo, basta una chiamata, un messaggino Whatsapp, una notifica Facebook ed ecco che ci si trova persi in mondi paralleli, con amici o conoscenti distanti centinaia di chilometri, persi in ragionamenti, discussioni e polemiche.

Il fantacalcio, Renzi, Salvini e Diletta Leotta. Estraniarsi dal mondo circostante, allora, è un attimo: sovrappensiero parcheggiare, chiudere lo sportello e andare. Sempre col cellulare nell’orecchio o in mano, dimenticarsi di un prezioso carico o essere sicuri di aver assolto un compito.

E invece no, i pasticcini freschi che avevi preso per il compleanno di tua suocera sono lì a sciogliersi al sole e la tua vita, una volta che lo verrà a sapere tua moglie, non sarà più la stessa.

Ed è da qui, da questo lunga ma necessaria premessa, che nasce l’obbligo –  sancito dalla Regione Calabria – di installazione di sensori ‘anti-dimenticanza’.

Spie collegate al tuo cellulare (che certamente, quello sì, non avrai scordato in macchina) che ti avvertono della tua amnesia momentanea.

“Torna indietro a prendere i pasticcini e i gelatini”, sarà il messaggio che lampeggerà sul display.

Scongiurando, allo stesso tempo, un tragico spreco alimentare e una bella passata di legnate da parte di tua moglie.